C'è una fata un po' matocca.
Sai chi è? Sai che fa?
Se clicchi sui link te lo dirà.
Favola musicale per clarinetto, pianoforte, vibrafono, percussioni e voci
narranti - atto unico.
Età consigliata 3-8 anni
Testo e regia: M.Cristina Ceresa
Musiche: Elena Maiullari
Voce narrante: Debora Mancini
Clarinetto: Alberto Maccabruni
Vibrafono e percussioni: Massimo Mazza e Alessandro Vismara
Tastiere: Elena Maiullari
Guarda il filmato della rappresentazione
Anche le fate, quelle amate dai bambini, che corrono in loro aiuto nei momenti più difficili, non sono più quelle di una volta. O meglio, magari, alle spalle hanno tanti anni di esperienza, ma i loro trucchi e le loro astuzie con i bimbi di oggi sembrano venire un po' meno. Eppure non è una delusione. Fata Mata, che matta un pochino lo è già di suo, ci scherza sopra e strappa risate anche a chi ha nostalgia delle vecchie fate.
È una storia mattacchiona quella di Fata Mata Azzurrra (prego le "r" devono essere ridondanti!). Divertente, esilarante.
Una roboante scala cromatica fa da motivo conduttore dell'opera, proposta prima dal pianoforte, poi dal clarinetto e dal vibrafono, in un incalzante gioco di richiami e di rimandi.
Lo spettacolo incrocia così due generi, quello della fiaba moderna e quello musicale, per introdurre il piccolo spettatore in un mondo nuovo dove parola e suono, gesti e colori si completano in un'unica esperienza, che richiede la partecipazione d'occhi e d'orecchie.
Fata Mata Azzurrra prevede anche un momento di educazione all'ascolto gestito in presa diretta dalla compositrice delle musiche, che spiegherà ai bambini, che diventeranno poi protagonisti dell'ultima parte dello spettacolo, la natura e i suoni degli strumenti musicali utilizzati in questo concertino.
Svampita ma generosa, entusiasta ma pasticciona, la simpatica fata non sembra mai completamente descrivibile dai pur numerosi impasti timbrici e dalla ricca sezione di percussioni, che alternando i suoni ai rumori, combinandosi in inaspettate figurazioni ritmiche e ricoprendosi di sorprendenti effetti timbrici, cerca di accompagnare le iperboliche vicende di questa mattacchiona.
È proprio la sezione di percussioni la vera protagonista della partitura: dal vibrafono alle maracas, dal triangolo ai piatti, dal tamburo ai tom tom, ogni strumento cerca di rincorrere i vulcanici pensieri e gli scoordinati movimenti della nostra fata, che mai, però, smette di prodigarsi per il bene altrui.
Non mancano momenti per ascoltare la vena melodica del clarinetto, il cui canto si dispiega caldo e pastoso nel corso dell'opera, oppure per gustare l'incanto del pianoforte, che sa proporre anche temi spiritosi e inconsueti. Né manca la magia del vibrafono, che offre sonorità morbide e, nel finale, un autentico virtuosismo.
Ti interessa uno spettacolo personalizzato? Scrivici subito